olimpiadi 2026. cosa fare ora
di CARLO VALENTINI
Olimpiadi 2026, cosa fare ora. L’assegnazione all’Italia delle Olimpiadi invernali 2026 ha fatto scoprire un’ovvietà: i grandi eventi, se organizzati in modo appropriato, sono un volano di sviluppo non solo per il territorio interessato ma per l’intero Paese. E’ quindi quanto mai opportunoriflettere sull’errore di avere rinunciato a priori alla possibilità di organizzare a Roma le Olimpiadi 2024 mentre appare singolare il tentativo di Torino e del Piemonte di rientrare ingioco per il 2026 dopo essersi rifiutati di gareggiare e anzi avere criticato chi aveva raccolto il testimone gettato a terra.
Ben venganole Olimpiadi invernali così come qualsiasi altro importante evento che un grande Paese come il nostro deve potere riuscire a organizzare al meglio. Le vittorie vanno però meritate anche dopo il traguardo. Qualche dubbio, magari preventivo, incomincia a sorgere perché dopo le buone intenzioni sembra emergere il perenne vizio della polemica e delle discussioni senza costrutto. L’euforia del momento, quando il presidente del Cio,Thomas Bach, ha annunciato l’esito del voto, ha provocato positive dichiarazioni sull’importanza di essersi presentati uniti sulla scena internazionale, sul fatto che tutti avessero remato nella stessa direzione con convinzione e infine sulla necessità che, di fronte a grandi questioni, le diatribe partitiche debbano lasciare il posto a una collaborazione in grado di mettere gli interessi del Paese davanti a tutto.
Passata l’euforiasembra che tutto questo sia stato dimenticato. Ognuno ha incominciato ad avocare a sé il merito della vittoria e stanno sopraggiungendo dissapori su chi e come dovrà tecnicamente occuparsi dell’evento. Era da tempo che l’Italia non godeva di un simile palcoscenico internazionale e sarebbe davvero disdicevole se l’occasione venisse sprecata per beghe di cortile. Il presidente del consiglio deve assumere con decisione la regia delle operazioni, chiamare a partecipare tutte le forze politiche, nessuna esclusa, e imporre la ricerca di sintesi condivise non solo affinché la fase preparatoria si svolga in modo trasparente, rigoroso ed efficiente ma perché l’evento sia capace di unire e di dimostrare la forza di una nazione che pur con tanti problemi dispone di capacità tecniche ai vertici mondiali.