LA CONVENTION DI RITORNOALFUTURO, I CIRCOLI DI MATTEO RENZI

A Milano il 12 luglio l’ex segretario Pd ha convocato i circoli. Un messagio a Zingaretti

Renzi schiera i suoi Comitati

Sarebbero 900 in tutte le regioni con 10mila aderenti.

di CARLO VALENTINI

LA CONVENTION DI RITORNOALFUTURO, I CIRCOLI DI MATTEO RENZI.

di CARLO VALENTINI

LA CONVENTION DI RITORNOALFUTURO, I CIRCOLI DI MATTEO RENZI.

Matte Renzi brucia sul tempo Nicola Zingaretti. Il segretario Pd ha annunciato per dopo l’estate la convention delle componenti del centrosinistra in vista di quella larga coalizione, da Carlo Calenda a Massimo D’Alema, con cui intende affrontare le elezioni politiche. L’apertura agli scissionisti è ovviamente mal digerita da Renzi che ha indetto per il 12 luglio a Milano l’assemblea dei circoli Ritorno al futuro che in questi mesi i suoi plenipotenziali, Ettore Rosato e Ivan Scalfarotto, hanno costituito lungo la Penisola. Loro danno numeri trionfalistici: 900 circoli, quasi 10mila aderenti. Dice Rosato: “I comitati sono distribuiti in tutta Italia, nelle grandi città ma stanno aprendo anche nei piccoli centri urbani. La maggior parte di coloro che aderiscono non arriva dal Pd. Non hanno neanche tutti votato il Pd alle ultime elezioni europee”. 

La convention del 12 luglio era stata pensata per approfondire il tema delle fake news (“Basta bugie-dice Renzi. – Non si può continuare ad inquinare il dibattito con le fake news”) però  col passare dei giorni l’ex segretario ne sta facendo un evento propriamente politico: “Sarà una giornata –dice – contro questo governo oltre che contro le fake news. Nella vittoria di Salvini c’è una cosa positiva, cresce la voglia di lottare e di battersi. E noi siamo pronti a lottare con i Comitati civici, con i nostri amministratori e con chi è impegnato nel Pd per restituire all’Italia il gusto di sorridere”. Inoltre ribadisce la netta chiusura ai 5stelle: “Se il M5s si sta afflosciando lo dobbiamo a tanti di noi che un anno fa hanno detto no all’accordo. Non ci dicano grazie ma non ci provino più, perché vecchi e nuovi notabili lo rifarebbero”.

Rimane comunque la parte tematica riguardante le fake news “perché M5s e Lega –afferma Renzi- hanno costruito la loro narrazione utilizzando in maniera spregiudicata fake news e vari social e per questo Davide Casaleggio e Matteo Salvini non permetteranno mai al  parlamento di conoscere cosa sia successo davvero negli ultimi cinque anni in Italia sui social, non solo durante il referendum del 2016. Non è un caso che non vogliano una commissione d’inchiesta”.

L’appuntamento di luglio sarà la cartina di tornasole per l’ effettivo stato di salute dei comitati. Dovrebbe venire avviata una loro strutturazione prevedendo meccanismi di rappresentanza, ciò che non è meno importante della discussione sulla loro strategia. Sulla carta hanno il compito di elaborare proposte ma è evidente che non ci si può fermare lì. Tra l’altro il loro valore aggiunto è quello di avere membri di area di centrosinistra (più centro che sinistra) non iscritti al Pd. Insomma, passata di moda la Leopolda, ma quest’anno si terrà quella del decennale, dal 18 al 20 ottobre, arriva Ritorno al futuro e vi sarà simbiosi. Rosato però tiene a precisare: “I comitati non vivono di Pd, ognuno fa la sua strada. Non c’è mai all’ordine del giorno la questione ‘il Pd che fa’. Cerchiamo di occuparci dei contenuti per evitare discussioni di politichese”.

 La collocazione dei circoli è in quell’area di centro riformista in cui sembra manchi un interlocutore credibile. Però nel Pd affiora qualche malumore per tanto attivismo e Scalfarotto difende l’iniziativa: “Sono stupito dal fatto che questo partito passi dal cannoneggiamento continuo in passato contro il quartier generale a una specie di caserma in cui non si può discutere. Ormai perfino i 5 Stelle discutono”.

Ad aprire i lavori sarà ovviamente Renzi. Poi ci si dividerà in tavoli di lavoro con le successive relazioni dei vari coordinatori. Ne uscirà un manifesto programmatico con cui dovrà fare i conti Zingaretti. In che misura esso potrà coesistere con quanto proporranno in autunno gli Stati generali della Grande coalizione? Dice Rosato: “I comitati costituiscono una rete di persone che si impegnano su temi civili. Non c’è mai una discussione politica di antico stampo. Si parla di questioni concrete. Dalle fake news al lavoro, all’economia, all’immigrazione, allo ius culturae”.

L’iniziativa di Renzi è destinata a scuotere (in che misura?) il Pd. Non a caso dopo l’assemblea della corrente di Maurizio Martina (lo scorso week end a Marzabotto) anche gli altri gruppi si stanno organizzando: il prossimo incontro si svolgerà dal 5 al 7 luglio a Montecatini e riguarderà Base Riformista, il gruppo che fa capo a Lorenzo Guerini,  Inoltre c’è il nodo Calenda che con Siamo Europei chiede spazio e rischia di entrare in collisione proprio coi circoli renziani.

A Milano si ripartirà dai provvedimenti più significativi del governo Renzi, disconosciuti dalla nuova dirigenza piddina con grave disappunto dell ex presidente del consiglio. Secondo i renziani sarebbe invece opportuno valorizzare e contrapporre proprio quell’azione di governo all’attuale esecutivo ritenuto inconcludente. Spiega Francesco Zanaga, referente del circolo di Parma: “Siamo le piccole “scuole della Leopolda”. Stiamo costruendo un laboratorio civico di dialogo e formazione politica: contenuti, innovazione e consapevolezza prima del consenso. Per favore, usciamo dalla personalizzazione delle idee, siamo liberaldemocratici, difendiamo il diritto allo studio per tutti come primo elemento su cui investire per la crescita del Paese. La crescita deve essere prospettiva di lavoro e libertà per ogni individuo”. 

 Quindi i circoli dovrebbero tratteggiare, partendo dall’esperienza del governo a guida Renzi, una sorta di programma di legislatura. In ogni caso saranno l’ossatura della riscossa renziana perché il leader scalpita e Scalfarotto avverte: “Queste elezioni hanno confermato la totale volatilità dell’elettorato. In 5 anni tre partiti diversi hanno stravinto: il Pd, poi i 5 Stelle, ora la Lega. Una volatilità esplosiva che non deve far dormire sonni tranquilli a Salvini e stimola noi a darci da fare. Non adagiamoci a fare i professionisti dell’opposizione. Il fatto che ogni diretta Facebook di Renzi sia seguita da 4000-5000 persone dice che la sua leadership è ancora forte”.

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